Gole del Drago
Descrizione
Lungo la strada che collega Ficuzza con Corleone, seguendo la vecchia linea ferroviaria che collegava Palermo a San Carlo, trasformata oggi in una panoramica pista ciclabile ed inserita all' interno della "Riserva naturale orientata Bosco della Ficuzza, Rocca Busambra, Bosco del Cappelliere e Gorgo del Drago", si arriva ad un punto dove il torrente Frattina si butta tra le rocce calcaree quasi ad esserne inghiottito.
Avvicinandosi al letto del torrente si può notare come questo, attraverso l'azione erosiva dell'acqua e del carsismo, abbia solcato nel tempo la roccia formando voragini, mulinelli e piccole cascate nei quali l'acqua copiosa, prima scompare e poi riaffiora fra i massi e la lussureggiante vegetazione.
Di notevole interesse sono le "marmitte dei Giganti", cioè grandi buche cilindriche e profonde dove l'acqua assume un andamento vorticoso.
Si intravedono poi i resti di un muro di chiusa del torrente da dove l'acqua veniva convogliata per alimentare un mulino, di cui oggi si possono vedere solo alcune tracce.
Nel tratto dove la pendenza si attenua, si sono formate delle pozze con acqua limpida dove è possibile fare un bagno fra le felci, salici e olmi ed in compagnia della ricca fauna locale e variopinte libellule. Le pareti che chiudono il versante sono ammantate di piante rupestri di grande interesse botanico come l'euforbia legnosa, il cavolo di monte, il garofanino ed il cappero. Tra gli anfratti della roccia trovano rifugio colombi, taccole e rapaci come il gheppio e il falco pellegrino.
In escursione si può arrivare fino alla vasca principale dove si può sostare all'ombra dei grandi salici e pioppi. Da qui il torrente Frattina scende verso il Belice ed assumendo un andamento più tranquillo.
Fonte Wikipedia