Mito e Leggenda

La città Sicula di Palikè fu fondata da Ducezio nel 453 a.C. sull'altura che domina la pianura dove si trovava l'antico santuario dei Palici eretto vicino ai due laghi solfurei, sacri per l'appunto ai gemelli Palici, figli del dio siculo Adrano, e dal quale la città prese il nome.

Con Penisola della Maddalena si intende tutto quel territorio a sud della città di Siracusa compreso tra la contrada Isola e la contrada Arenella.

Secondo la leggenda Crescenzia, una dei due precettori di San Vito, mentre si allontanavano dalla città di Conturrana si fermò e si girò per ammirare l'opera di Dio che distruggeva la città inghiottendola per sempre nelle viscere della terra.

Secondo la tradizione comune, quella riportata da tutti i cultori di storia siciliana, il giovane Vito fuggì da Mazara assieme al suo mentore Modesto e alla nutrice Crescenzia per sfuggire alle persecuzioni di Diocleziano.

La riserva naturale orientata Biviere di Gela, istituita nel 1997,fino al Cinquecento era un ambiente salmastro paludoso. All'inizio del Seicento il Duca Giovanni di Aragona la trasformò in un lago di acqua dolce collegandolo con un canale sotterraneo al fiume Dirillo.

Il sito archeologico di Segesta è situato sul monte Barbaro, nel territorio comunale di Calatafimi Segesta, in provincia di Trapani.

L'Etna, complesso vulcanico risalente al Quaternario e vulcano attivo più alto della Placca euroasiatica, a causa delle sue continue eruzioni, nel corso dei millenni ha modificato, a volte anche minacciando le popolazioni insediatosi nei paraggi, il paesaggio circostante.

Il Castagno dei Cento Cavalli che si trova nel bosco di Carpineto sul versante orientale del vulcano Etna, ricade nel comune di Sant'Alfio.

Nella mitologia greca, Liparo è il colonizzatore dell'isola di Lipari, cui diede il nome.

Geograficamente Cariddi è collocabile sulla punta messinese della Sicilia, a Capo Peloro. La mitologia narra che in principio vi era una naiade, figlia di Poseidone e Gea, dedita alle rapine e famosa per la sua voracità. Un giorno rubò a Eracle i buoi di Gerione e ne mangiò alcuni.