Grotta del Genovese


Descrizione
La grotta del Genovese, scoperta nel 1949, è uno dei più importanti siti archeologici d'Italia.
Abitata dall'uomo in un intervallo di tempo tra i 10.000 e i 6.000 anni prima di Cristo conserva, sulle pareti calcaree al suo interno, graffiti risalenti al paleolitico superiore e dipinti invece più recenti: una documentazione molto importante della preistoria della Sicilia, paragonabili come importanza a quelli, ormai purtroppo compromessi, dell' Addaura a Palermo.
I graffiti rappresentano animali che popolavano la Sicilia preistorica come il Cervus elaphus, il Bos primigenius e l'Equus hydruntinus.
Insieme agli animali, rappresentati al pascolo, sono presenti alcune figure umane.
Quella predominante sembra immobile ed è vestita di una casacca verosimilmente cucita e con frange pendenti, con in testa un copricapo bombato e con evidenti bracciali.
Le figure al suo fianco portano una maschera da uccello, l' una, e un copricapo simile a quello del centro, l'altra, e sembrano danzare, forse in un rituale per propiziare la caccia.
Le figure dipinte, palesemente più recenti, sono colorate in nero e rosso e rappresentano alcune figure umane maschili e femminili oltre a mammiferi e pesci.
È riconoscibile tra gli animali ritratti il tonno, dimostrando quanto quest'ultimo sia stato fondamentale nella vita e nella cultura delle Isole Egadi dalla preistoria ai giorni nostri.
La grotta del Genovese si trova a nord ovest del piccolo centro abitato di Levanzo ed è visitabile a pagamento.