Noto e il Barocco
Descrizione
Noto, definita la "capitale del Barocco", nel 2002 è stata dichiarata Patrimonio dell'Umanità da parte dell'UNESCO.
La città , di cui il sito originario si trova a 8 km più a nord del centro storico, sul monte Alveria nel quale i primi insediamenti umani risalgono all'età del Bronzo Antico (2200-1450 a.C.), l'11 gennaio del 1693 fu distrutta da un terribile terremoto in cui morirono circa 1000 persone.
La sua ricostruzione, che avvenne sotto la guida del Duca di Camastra, all'epoca Viceré spagnolo a Noto, fu opera grandiosa che vide la partecipazione di architetti provenineti da tutta Italia nella quale fu utilizzata la tenera pietra locale, riccamente intagliata, di colore oro e rosa. Oggi Noto è uno spettacolo per gli occhi e per lo spirito. Le vie della città sono intervallate da scenografiche piazze ed imponenti scalinate che raccordano terrazze e dislivelli e gli elementi barocchi, non isolati all'interno di un contesto urbano caratterizzato da diversi stili ma collegati tra di loro in modo armonico, fanno di questo luogo uno tra i più belli al mondo.
A visitarla infatti, palazzi, chiese, conventi e teatro sembrano tutti un monumento unico. Meraviglie architettoniche costruite nello stesso barocco fiammeggiante, con una grandiosità senza pause e una regalità senza avarizia.
Nel 1992 Noto fu scelta, insieme a Marina di Ragusa, Puntasecca e Gela come set cinematografico per le riprese de "Il ladro di bambini" di Ganni Amelio.
Il film parla di un giovane carabiniere calabrese che deve condurre due bambini in un orfanotrofio di Civitavecchia. Quando l’istituto rifiuta di accogliere i piccoli Salvatore decide di proseguire il viaggio in cerca di una sistemazione adeguata. Dopo una breve sosta in Calabria, i tre giungono in Sicilia. Qui Salvatore blocca uno scippatore e si reca al posto di polizia per denunciare l’accaduto. Sarà lui a finire sotto accusa, per aver disatteso gli ordini del suo Comando.