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Noto Antica



Categoria: Arte e Cultura, Castelli, Esperienze nella Natura, Siti Archeologici
City: SiracusaNoto
Location:SP64

Descrizione

Noto Antica, un tempo conosciuta come Netum, sita sul monte Alveria, è il primo e più antico centro abitato di Noto e uno dei principali centri culturali, militari ed economici della Sicilia sud-orientale fino alla sua distruzione, avvenuta a causa del terremoto dell' 11 gennaio 1693.Rinvenimenti archeologici testimoniano che il territorio dell' Alveria fosse abitato fin dall' epoca preistorica divenendo successivamente sede di insediamenti prima siculi e poi greci come testimoniano i ritrovamenti di un ginnasio e di un heroa. 


Durante il periodo in cui i Romani controllarono la Sicilia Netum godette di una certa autonomia, forse per l' origine latina degli abitanti Siculi, fondatori della città.Dell'età romana sopravvivono scarsissime testimonianze, mentre il buio più completo copre il periodo tardo-antico e l'Alto Medioevo fino al IX secolo. Non mancano tuttavia, sparsi sull'Alveria, diversi quartieri rupestri, probabilmente bizantini, un ipogeo cristiano di discrete proporzioni (Grotta delle 100 bocche) e una catacomba ebraica (Grotta del Carciofo).


È solo con l'epoca normanna che si chiude il lungo vuoto storico. I normanni rinominano al città con quello che poi sarà il suo nome definitivo, Noto, e fanno della città una delle loro roccaforti più munite. In quell'epoca la città inizia la propria rinascita: abbastanza tolleranti in fatto di religione, i normanni danno un impulso grandioso ai commerci. Nei secoli a seguire, nonostante alcuni periodi di dissidi interni dovuti all' avvicendarsi di Normanni, Aragonesi e Angioini, la citta di Noto conosce tempi di prosperità e splendore interrotti bruscamente l' 11 gennaio 1693 quando la città viene completamente rasa al suolo da uno spaventoso terremoto.


Nel sito archeologico di Noto Antica sono ancora ben visibili le vestigia di quella poderosa e magnificente città. Sono ancora visibili le sue imponenti mura difensive, che erano interrotte da due ingressi principali, uno a nord e uno a sud e da altri sette ingressi minori; molte delle sue splendide chiese, come quella dei Gesuiti, della quale sono chiaramente visibili una parete laterale e i basamenti delle colonne, e quella del Carmine, della quale restano parte delle mura, i basamenti delle colonne e le tombe con i resti dei frati Carmelitani; alcuni palazzi nobiliari come il palazzo Belludia, di cui è possibile ammirare ancora la suddivisione degli ambienti dell'edificio il castello Reale con l'ampia Sala d'Armi e le scuderie, i resti di torri di cui quella principale è del 1431 e della antica prigione dove sono visibili moltissimi graffiti e bassorilievi lavorati dai galeotti. Il terremoto distrusse gran parte del Castello anche se diverse parti sono in buono stato di conservazione.


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