Buscemi


Descrizione
Il territorio di Buscemi è abitato dall' Età del bronzo. Ai primissimi insediamenti Siculi si sostituirono i Greci, che qui fondarono la città di Casmene, ed i Bizantini della cui permanenza restano a testimonianza alcune costruzioni rupestri tra cui la chiesa rupestre di san Pietro.
Le prime fonti storiche che parlano di una rocca risalgono però solo al periodo della dominazione araba.
A questo periodo risale anche l'origine del nome odierno: il centro abitato viene segnalato dal geografo Muhammad al-Idrisi come "Qalʾat ʾabi Šāma", "Castello di quel dal neo" ovvero "Castello dell'uomo con il neo" identificando con una sua importante caratteristica fisica una persona importante della città.
Secondo altri l'uomo dal neo sarebbe invece un riferimento al profeta Maometto dato che si narra che egli avesse sulla schiena questo grande neo, individuato come il Sigillo dei Profeti.
Buscemi ha sempre avuto una grande importanza strategica grazie all' ottima visuale della valle dell' Anapo.
I Normanni ricostruirono il fortilizio sui ruderi del precedente costrutto musulmano.
La città venne completamente rasa al suolo dal terremoto del 1693 risultando uno dei paesi più colpiti con la scomparsa del 41% degli abitanti e la città che vediamo oggi è il risultato della ricostruzione barocca.
Oggi i maggiori punti di interesse della città sono la chiesa della Natività di Maria Santissima, chiesa madre del paese che custodisce il corpo imbalsamato di san Pio; la chiesa di San Giacomo, a pianta ellittica oggi sconsacrata e utilizzata dal comune per conferenze, iniziative culturali e mostre e la chiesa di Sant'Antonio da Padova che custodisce al suo interno una statua lignea settecentesca dell'Addolorata di grande intensità plastica, e alcune tombe di componenti della famiglia Requesenz.
Nelle zone limitrofe alla città troviamo invece la chiesa rupestre di san Pietro, uno dei pochi monumenti bizantini presenti della Sicilia orientale; i ruderi del castello della famiglia Requisenz e del convento dei Cappuccini ed il sito archeologico di Casmene, colonia strategica Siracusana riportata alla luce agli inizi del XX secolo da Paolo Orsi, posta sulla via interna che univa Siracusa a Selinunte.