Corleone
Descrizione
Sorge in una zona interna di montagna, nella conca tra la "rocca ri maschi", il castello soprano e quello sottano.
L'origine del suo nome è incerta anche se molti lo fanno derivare da un ipotetico greco-bizantino χώραλέων (chó̱raléo̱n, il "paese di Leone" composto da chó̱ra, "paese" nel senso di territorio e da léo̱n, "Leone" come nome personale) o dall'arabo Qurlayun (Kurulliùn قُرَّ العَيْون) che tradotto significa: "il posto che ci rende estremamente felici solo a guardarlo").
Questo territorio, naturalmente riparato, è stato popolato sin dalla preistoria principalmente nei due siti di Pietralunga, dal neolitico finale a tutta l'età del bronzo, e di "La Vecchia", intesa come "vecchia città" che fu infatti abitata fino a tutto il Medioevo costituendo il primo vero nucleo cittadino di Corleone
La città fu abitata fino al 1225 da Musulmani, poi deportati a Lucera in Puglia a seguito delle sanguinose repressioni di Federico II, e venne ripopolata nel 1237 da una colonia di ghibellini Lombardi, per concessione fatta a Brescia dallo stesso imperatore e il flusso degli abitanti della Pianura Padana continuò fino ai Vespri siciliani.
Dalla metà del 1300 alla metà del 1600 la città venne messa in vendita più volte dalla Corona ma i Corleonesi, che tenevano particolarmente ai loro privilegi derivati dal fatto che la città fosse governata da un patriziato espressione della nobiltà cittadina e non soggetta a un barone, ne ricomprarono ogni volta la libertà.
Grossi cambiamenti avvennero con la cacciata dei Gesuiti dal Regno di Sicilia voluta da Carlo III a partire dal 1767.
La Compagnia di Gesù, infatti, era proprietaria della maggioranza dei feudi e dei latifondi del territorio corleonese e la loro cacciata e conseguente confisca dei beni, permise ad ambiziosi imprenditori di acquistare decine di ettari di terreni dando così una spinta decisiva all'economia ed all' imprenditoria locale.
Urbanisticamente Corleone è una città barocca di stampo spagnolo. Il vecchio nucleo storico, tutt'oggi ben tenuto, ha vie strette e balconcini con ringhiere panciute in ferro battuto.
Anticamenten il centro della città era delimitato da una cinta muraria medioevale che collegava il castello Soprano con il castello Sottano, seguendo a Sud il corso del torrente Corleone e lambendo a Nord il fianco dell'esistente Chiesa Madre.
Monumenti cittadini degni di menzione sono la chiesa di Sant'Agostino a cui è annesso un pregevole oratorio affrescato nel XVIII secolo da Santo Governali; la chiesa Madre, dedicata a San Martino, con impianto basilicale a tre navate e pregevoli decori; la chiesa di Santa Rosalia che custodisce all'interno due acquesantiere cinquecentesce e diverse tele di varia provenienza; il seicentesco Palazzo Pretorio; l'ex-palazzo Cammarata, che oggi ospita la nuova sede del Municipio e Palazzo Provenzano, con sale finemente affrescate, oggi sede del museo archeologico.