Contessa Entellina
Descrizione
Contessa Entellina, il più antico insediamento albanese in Italia, sorge presso le rovine del sito pre ellenistico della Rocca d'Entella.
Insieme a Piana degli Albanesi e Santa Cristina Gela crea un' oasi etnica albanese (arbëreshë) che affonda le radici nel XV secolo quando, a causa dell'avanzata turco-musulmana nei Balcani, molte comunità albanesi trovarono asilo e nuove terre in Sicilia.
La tradizione dichiara che Entella fu fondata da Aceste, re siciliano mitologico figlio del dio fluviale Crimiso e di Egesta, una donna troiana inviata qui dal padre per evitare alcune creature pericolose che infestavano la sua città natale, e dall'eroe siciliano Entello, un abile lottatore che, secondo quanto narrato nell’Eneide, fu l'unico che ebbe il coraggio di sfidare e vincere il troiano Darete.
Insieme a Segesta ed Erice era una delle maggiori città elime e godette della sua autonomia politica, grazie anche all' appoggio di Cartagine, fino al 404 a.C.
Durante l'intero 4° secolo a.C. Entella passò alternativamente sotto il dominio di Siracusa e di Cartagine per poi essere infine conquistata dai Romani durante la prima guerra punica.
La ricerca archeologica, iniziata molto tardi e che paga un caro prezzo ad un costante intervento di tombaroli negli anni, ha portato alla luce una fase ellenistica di Entella caratterizzata da alcuni edifici pubblici monumentali, una fase araba a cui risale una necropoli extraurbana, forse la prima necropoli araba siciliana, caratterizzata dalla disposizione degli inumati sul fianco destro, rivolti verso la Mecca.
Al periodo normanno risalgono invece da due castelli, di cui uno sul Pizzo della Regina, a 542 m s.l.m.
L'attuale comune di Contessa Entellina nacque intorno al 1450, quando un gruppo di esuli albanesi costruì un abitato vicino alle rovine di un casale preesistente, il Casale di Comitissa divenuto Contessa negli anni, al tempo abitato da soldati albanesi che avevano prestato servizio per il re di Napoli, provenienti da Mazara.
Nel 1875 si volle aggiungere al nome Contessa l'aggettivo Entellina per rendere omaggio all' antica Entella le cui rovine poco distavano dalla nuova città.
Contessa Entellina è una delle circa 50 località in Italia che conservano ancora la lingua, il rito bizantino, le tradizioni ed i costumi degli antenati albanesi.
Gli arbëreshë venivano spesso scambiati per greci, a causa del rito greco praticato nelle loro chiese, e tutt' oggi , talvolta, i paesi limitrofi usano chiamare "greci" gli abitanti di Contessa Entellina.
Fra gli edifici monumentali della città si annoverano le chiese di rito bizantino di modello architettonico orientale caratterizzate da icone, mosaici e paramenti sacri ortodossi, tra cui la chiesa di SS. Annunziata e San Nicolò di Mira (Klisha e Shën Kollit), duomo della città, nella quale viene celebrata la Divina liturgia secondo il rito bizantino-greco.
Questa tipologia di rito viene praticato in tutte le chiese di Contessa tranne che nella chiesa di Santa Maria delle Grazie (Klisha e Shën Mërisë) e nell' abbazia di Santa Maria del Bosco che sono invece passate al rito latino ma con la riserva dei diritti dei fedeli albanesi-bizantini che consiste in: proprietà; canto del "Cristòs Anésti" (Krishti u Ngjall) nei primi tre giorni dopo la Grande Pasqua; canto della "Paràclisis" nella prima quindicina di agosto; vespro; messa solenne e processione in occasione della festa annuale di Santa Maria della Favara, l'otto settembre.
Altri siti di interesse che ricadono nel territorio di Contessa Entellina sono il Castello di Calatamauro, sito archeologico medievale, e Entella, sito archeologico di origine elima.