Lago di Pergusa e i Miti greci
Descrizione
Il ratto di Proserpina, mito tra i più celebri della tradizione pagana siciliana,fu compiuto sul lago di Pergusa, nelle vicinanze di Enna. Plutone, re degli inferi, deciso a visitare la terra, emerse nei pressi di Enna, sui Monti Erei nel centro della Sicilia, e scorse Proserpina, figlia della dea Cerere, tra le tante fanciulle intente a cogliere fiori sulle rive del lago di Pergusa. Plutone innamorato all'istante si precipitò verso di lei che, scortolo, così nero e gigantesco, con quegli occhi di fuoco e le mani protese ad artigliarla, fu colta dal terrore e fuggì. Ma il dio dell'Ade, in due falcate le fu addosso e l'abbracciò voracemente e la rapì. Cerere, madre di Proserpina e dea dell'Olimpo, fu disperata alla notizia della scomparsa della figlia, e invocò l'aiuto di Giove, re di tutti gli dei, per aiutarla a ritrovarla.Dopo nove giorni e nove notti insonni di dolore Cerere, folle di dolore, decise di provocare una grande siccità in tutta la terra. E dopo la siccità venne la carestia e gli uomini e le bestie morirono in massa. Non valevano invocazioni e scongiuri alla dea, ella era irremovibile. Allora Giove inviò Mercurio da Plutone per imporgli di restituire Proserpina alla madre e a Plutone non restò che obbedire. Però, prima di farla partire, fece mangiare alla sua amata dei chicchi di melograno. I succosi chicchi di melograno legarono Proserpina all'Ade per sempre. Zeus, tuttavia, mosso a compassione, fece sì che Proserpina potesse trascorrere sei mesi ogni anno insieme alla madre (sarebbero stati l'estate e la primavera), e sei mesi nell'Ade insieme a Plutone (ovvero in autunno e in inverno): è proprio al mito di Proserpina e all'ira di Cerere, infatti, che si fa risalire l'alternanza delle stagioni.